Fuggiti da Tunisi e atterrati a Gedda in Arabia Saudita, dove sono stati immediatamente reclusi in un palazzo circondato da palme e siepi, controllato da ingenti forze di sicurezza, Ben Alì e la moglie Leila continuano a far parlare. Secondo uno scarno comunicato diffuso da Riad - «insieme a sei membri della sua famiglia». Per ironia della sorte, Ben Alì, famoso per il pugno di ferro usato nei suoi 23 anni di potere contro gli islamisti tunisini, ha dovuto chiedere asilo ad uno degli Stati più conservatori e religiosi della regione, dopo aver ricevuto il rifiuto della Francia ad ospitarlo. «È un paradosso per una persona che ha combattuto contro la hijab finire per essere accolto in un Paese confessionale islamico», commentano gli analisti ad Al Jazira. «E sua moglie sarà obbligata a indossare il velo». Sono stati rivelati nuovi dettagli sulla fuga di Ben Alì.
Un domestico ha riferito che Leila ordinò ai cuochi di preparare una cena, che non è mai stata consumata. La famiglia è poi fuggita attraverso un tunnel segreto dal palazzo vicino Sidi Bou Said fino a Cartagine, dove li aspettava un elicottero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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