Il paradosso Dell’Utri: «Il Fatto è il mio eroe»

Il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri scherza: «Il Fatto quotidiano potrebbe diventare il mio nuovo eroe... proprio come lo era Vittorio Mangano per me...». La battuta durante una pausa del processo d’appello che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Proprio ieri la difesa Dell’Utri ha chiesto alla Corte d’appello di Palermo l’acquisizione di una video intervista al giudice Paolo Borsellino, allegata tempo fa al Fatto di Padellaro. Secondo i legali, dall’intervista emergerebbe che già nel maggio 1992 Dell’Utri, ma anche Berlusconi e Vittorio Mangano, «erano sotto inchiesta». Perciò hanno chiesto i giudici di accertare «che fine ha fatto quel procedimento. Se c’era già una istruzione formale, chiediamo l’interruzione immediata del processo».

Ma più tardi la Corte ha respinto la richiesta dei legali di dichiarare l’azione penale improcedibile (nell’intervista a Borsellino ci sarebbero solo cenni generici di una conoscenza indiretta di un’inchiesta a carico del politico) e ha fissato il calendario delle prossime udienze a partire dal 12 febbraio. La sentenza potrebbe arrivare il 30 aprile.

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