Al Pat arrivano i finanzieri ma il vero «tesoretto» è nei campi

Atmosfera tesa. Facce tirate. Si respira un’aria elettrica tra i corridoi del Pio Albergo Trivulzio. Prima i nomi dei politici sui giornali, poi le dimissioni del cda, poi la manifestazione di di Pietro, ieri la guardia di finanza.
In mattinata i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno fatto visita al neo commissario, Emilio Triaca per notificargli l’apertura della vertenza della Corte dei Conti.
Le carte permetteranno agli inquirenti di capire se la gestione «allegra» del portafoglio immobiliare abbia causato il danno erariale ipotizzato. Tre le piste battute dai finanzieri: le vendite degli immobili, i canoni di affitto di favore, il mancato introito per le case sfitte.


Ma la «Baggina» non possiede solo 1350 unità immobiliari, la maggior parte in città, il resto nell’hinterland, affittati a prezzi «low cost» (150 circa sono invece sfitti). Nel portafoglio compaiono anche 1,69 milioni di metri quadri di terreni agricoli, di cui il 30% nel Parco Agricolo Sud: forse il vero tesoretto del Pat.

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