La politica del «liberi tutti» minaccia la nostra sicurezza

La manovra finanziaria che, qualsiasi cosa dicano i politici, metterà le mani nelle tasche degli italiani e già si sa che quelli che soffriranno non saranno i grandi speculatori, ma i piccoli risparmiatori, distoglie l’attenzione dell’opinione pubblica dal progetto del governo che ha un nome suggestivo e conciliante: amnistia. Bontà sua, il governo ci ha assicurato che non rimetterà in circolazione pedofili e mafiosi, ma vogliamo ricordare quali gentiluomini riprenderanno a circolare nelle nostre strade? Assassini non ancora recidivi, spacciatori di droga di vario calibro, ladri che non disdegnano la violenza per ottenere i loro scopi, e tutto quel bassofondo della cosiddetta «microcriminalità» che più fa soffrire il cittadino comune. Ora stanno emergendo anche bande organizzate giovanili, spesso minorenni, quasi sempre stranieri, la cui giovane età non fa che aumentarne la pericolosità e al tempo stesso li salverà dal carcere grazie a qualche Gip compiacente che purtroppo avrà la legge dalla sua. Attenzione concittadini.

Il problema delle carceri sovraffollate non si risolve con un «liberi tutti». L’ultimo episodio qualche giorno fa: un cinquantenne ucciso nella sua villetta, il quale ingenuamente aveva creduto di poter far paura a ladri assassini armati con uno spadone da collezione.

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