Sono venti e li accusano di essere freddi. Cosa del resto necassaria se fai parte della «Nazionale italiana di nuoto in acque gelide» (esiste davvero...) che ha l'abitudine di allenarsi, meglio se d'inverno, nelle acque del Lago di Montorfano. Si sono sfidati nel «Cimento dei Leoni» sul Naviglio Grande milanese, tradizionale nuotata invernale organizzata dalla Canottieri San Cristoforo, e alla combriccola si sono uniti una trentina di temerari che il tuffo eroico l'hanno voluto fare in costume storico, a righe bianche e rosse, con i lunghi calzoncini e la cuffietta gialla. Il cimento in sé, raccontano gli yeti dell'acqua, prevede un tuffo veloce in acque gelide a cui quest'anno è stata abbinata una nuotata di più o meno 150 metri. Complessivamente, raccontano sempre i temerari, si tratta di un cimento di non più di cinque minuti ma che al solo pensarci non passano più.
Gelati invece lo erano molto di più gli spettatori che hanno assistito a questa sfida contro i ghiacciai. L'obiettivo della federazione è quello di far diventare il «nuoto in acque gelide» uno sport nel programma delle Olimpiadi invernali. Nel caso partecipare sarebbe già come vincere.
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