Al fisco non piace controllare i conti in banca

Al fisco non piace controllare i conti in banca

L'Agenzia delle Entrate abbandona il ricorso allo strumento delle indagini finanziarie (compresi i controlli nei conti in banca) nel contrasto all'evasione. Nel 2016 gli accertamenti assistiti dal supporto delle indagini finanziarie sono calati del 43,9% attestandosi a 2.773 contro i 5.426 del 2015. A fare il punto, ieri l'agenzia Adnkronos. La spiegazione è che il fisco negli ultimi anni ha rafforzato gli strumenti che portano all'adempimento spontaneo, quindi la compliance fiscale.

Dai dati emerge una sostanziale rinuncia allo strumento delle indagini finanziarie nella lotta all'evasione, in atto ormai da alcuni anni. Rispetto al 2012 il calo è dell'86,7%. Si passa in pratica da 11.872 accertamenti nel 2012 a 2.773 dello scorso anno.

Un calo dell'attività che si riversa anche sulla maggiore imposta accertata che scende da 1,2 miliardi del 2012 a 178 milioni nel 2016 passando per 1,1 mld nel 2013, un miliardo nel 2014 e 409 milioni nel 2015. Possibile che, con le nuove norme sulla lotta all'evasione, questa tendenza si inverta nei prossimi anni.

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