I maratoneti spazzini che fanno piazza pulita

I maratoneti spazzini che fanno piazza pulita

Si chiama «plogging», è un incrocio tra la parola svedese «plocka upp», che vuol dire «raccogliere», e l'inglese jogging. Più che uno sport è una filosofia di vita, un modo per rendersi utili mentre stai facendo altro. Nella sostanza: correre e raccogliere rifiuti. Un, due, tre: lattina. Un, due, tre: bottiglia. Tra uno scatto e un piegamento si raccolgono i rifiuti per strada, si ripulisce l'immondizia correndo. A Lecce, con sede a Martano, hanno aperto uno di questi gruppi, Plogging Salento. Gli spazzini maratoneti o i maratoneti spazzini potrebbero presto diventare un'epidemia. «Non si prendono malattie raccogliendo una lattina o una bottiglia da terra. Bastano un buon paio di guanti per vincere quel timore» spiega alla Gazzetta del Mezzogiorno «l'importatore» Sergio Nocco, professore di 43 anni. Non ama delegare ad altri quello che spetta a tutti. «É finito il tempo dei proclami. Ognuno di noi deve rimboccarsi le maniche e fare qualcosa, in prima persona».

Funziona così: si organizza la caccia al rifiuto, si avvisa la ditta che gestisce la raccolta nel proprio paese e alla fine della corsetta i volontari consegnano decine di buste. Messa giù così in effetti è una proposta che non si può rifiutare...

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