È forse il più eccellente tra gli esclusi eccellenti. Non foss'altro per il ruolo centrale che ricopre e ha ricoperto sia nel governo Gentiloni (è ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, per ora è stato in primo piano per il caso Ilva), sia con lo stesso Renzi premier, del quale era sottosegretario prima e poi viceministro. Claudio De Vincenti non è candidato. Il suo nome, a sorpresa, non c'era nelle liste approvate nella notte dei lunghi coltelli dalla Direzione Pd che Renzi ha definito «devastante». Fuori lui, e fuori anche un sottosegretario dell'esecutivo Gentiloni, Angelo Rughetti. Economista, De Vincenti è a Palazzo Chigi dal 2011, quando è diventato sottosegretario con Monti.
Per lui ora potrebbe profilarsi un incarico all'Authority dell'Energia. O un ripescaggio, visto che Renzi ha detto: «Gli avevamo chiesto di candidarsi e ci aveva detto no. Incomprensione evidentecon lui, vediamo cosa si può fare».
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