Proseguono i timidi segnali di distensione tra le due Coree. Martedì 9 gennaio si svolgeranno i primi colloqui tra esponenti di Seul ed esponenti di Pyongyang da due anni a questa parte (gli ultimi si svolsero nel dicembre del 2015). Sul tavolo la possibile partecipazione di una delegazione nordcoreana alle Olimpiadi invernali che si svolgeranno a Pyeongchang, in Corea del Sud, a febbraio. Ma è chiaro che la posta in gioco è molto più alta di quella semplicemente sportiva. I due Paesi vicini sono ancora tecnicamente in guerra perché dopo il conflitto del 1950-1953 non hanno mai firmato un trattato di pace ma solo un armistizio a Panmunjon, località di confine che sarà anche teatro dell'incontro di martedì.
Il ministero sudcoreano per l'Unificazione, responsabile delle relazioni con il Nord, ha riferito di avere ricevuto ieri un fax da Ri Son-Gwon, il capo del Comitato nordcoreano per la riunificazione pacifica della Corea, in cui si diceva quanto segue: «Verremo alla Casa della pace di Panmunjom il 9 gennaio». La disponibilità di Pyongyang ha stupito visto che nel suo discorso di Capodanno il leader nordcoreano Kim Jong-Un aveva ricordato di avere sempre il «pulsante nucleare» a portata di mano.
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