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Il treno triste di Matteo: ogni fermata una contestazione

Ad Ascoli una piccola folla che gli grida buffone, a Brindisi un contestatore portato via a forza dalla scorta, a Pescara gli urlano "Vergogna"

Il treno triste di Matteo: ogni fermata una contestazione

Ad Ascoli una piccola folla che gli grida buffone, a Brindisi un contestatore portato via a forza dalla scorta, a Pescara gli urlano «Vergogna», a Polignano (Bari) altri insulti da una piccola e rumorosa folla. Il tour ferroviario di Renzi con il suo treno del Pd si è trasformato in una via crucis. Sul versante adriatico del Paese, a ogni fermata una contestazione, che Renzi minimizza: «Due col telefonino che non riprendono chi applaude». In qualche occasione lui ha provato a lanciare una battuta conciliante, ma con scarso successo. A Polignano in stazione si è rivolto a una signora, chiedendole «come va?» e ottenendo in risposta: «Come a mammeta!».

Perlopiù Renzi, sceso dal treno, ha partecipato a eventi al chiuso, ma non sempre è riuscito dribblare la contestazione: nelle stazioni era impossibile controllare del tutto gli accessi.

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