Popolare Sondrio vuole crescere ma in autonomia

La recessione non cambia i piani della Banca Popolare di Sondrio. Questa mattina ai soci chiamati in assemblea a Bormio per il bilancio, il presidente Piero Melazzini e il direttore generale Mario Alberto Pedranzini confermeranno l’obiettivo di crescere per linee interne, rispettando quella politica dei piccoli passi che, anche in un anno difficile come il 2011, ha permesso alla banca di rafforzare la rete a 323 filiali. Mentre molte concorrenti cancellavano sovrapposizioni spesso risultanti da precedenti acquisizioni, la Sondrio ha infatti aperto un’altra dozzina di sportelli e con ogni probabilità altrettanto farà nei prossimi mesi. Seguendo l’idea - più volte rimarcata da Melazzini - di crescere «in intensità», cioè radicandosi ulteriormente nelle aree dove già il gruppo opera.

Il tutto tenendo ferma quella ricetta composta di orgogliosa rivendicazione della propria autonomia, nessuna acquisizione, solidità patrimoniale e servizio a famiglie e Pmi che, nel 2011, ha permesso alla Sondrio di spingere la raccolta diretta dell’8,79% e i crediti alla clientela dell’11,61% a fronte, però, di un utile quasi dimezzato dalla crisi a 74 milioni. Positivo, comunque, anche il bilancio in Borsa della Popolare di Sondrio (+2,11% nell’intero 2011) che conta ormai oltre 174mila soci.

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