«Portiamo in curva scolaresche, maestri e genitori»

Roma. Non chiudere gli stadi ma invece riempire le curve di ragazzi con i loro genitori ed insegnanti. È questa una delle proposte lanciate ieri dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, nell’ambito del piano antibullismo. La conferenza stampa del ministro si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo del poliziotto ucciso a Catania, Filippo Raciti. Fioroni poi ha annunciato di aver scritto una lettera al commissario straordinario della Figc, Luca Pancalli, al presidente del Coni, Gianni Petrucci e al ministro per lo Sport, Giovanni Melandri. L’idea è quella di ritrovare il senso della gara che, dice Fioroni, non è una guerra. Invece di chiudere gli stadi «apriamoli alla partecipazione delle classi, dei docenti e dei genitori». L’altra idea lanciata dal ministro è quella di «schierare le squadre in campo anche alla fine per salutarsi, tutte le squadre dai pulcini agli adulti».

La scuola può avere anche un’altra importante funzione: educare ai valori sportivi, alle regole, al rispetto dell’altro, al gioco di squadra. E anche a perdere, conclude il ministro: perché perdere non è un vergogna ma anche un’occasione di crescita.

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