Il genetista Cavalli Sforza, il vigneron Sandeman, l'imprenditore dell'abbigliamento sportivo Dainese, il regista Mazzacurati e il giornalista scrittore Rumiz: è il quintetto eccellente premiato al Teatro Filarmonico di Verona dalla Fondazione Masi che, nata per iniziativa dell'omonima casa vitivinicola veneta, punta sui temi di più stretta attualità valorizzando l'impegno profuso nella cultura e nella civiltà regionale, nonché nelle opere di sviluppo sociale. Il superamento delle teorie razziste attraverso gli studi sul genoma che attribuiscono a un unico ceppo l'origine dell'uomo moderno e l'attività come portavoce mondiale del programma «Moderazione nel vino» per un consumo responsabile sono valsi rispettivamente allo scienziato e ricercatore Luigi Luca Cavalli Sforza e a George Sandeman, patron di una delle più celebrate cantine portoghesi, il Grosso d'oro veneziano (conio trecentesco della Serenissima) e il Premio internazionale Civiltà del Vino.
A Lino Dainese, Carlo Mazzacurati e Paolo Rumiz, il premio Civiltà Veneta come riconoscimento per l'impegno per la sicurezza nello sport, per l'opera sul valore della memoria legata ai luoghi d'infanzia e per gli scritti che raccontano della salvaguardia delle radici e delle identità locali. A concludere la 28ª edizione del Premio Masi, un animato talk show condotto da Licia Colò.Al Premio Masi vincono genetica, cultura e la civiltà del bere
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