Qualche giorno di riposo tra Bologna e le Alpi, in preparazione di un gennaio assai arduo. Ieri pomeriggio Romano Prodi ha lasciato Roma e Palazzo Chigi, ma solo per l’ultimo scampolo di vacanze di fine anno. Nella capitale lascia una situazione incerta e confusa dentro la sua maggioranza, in vista della (per lui) famigerata «verifica» di inizio 2008. Nella quale si troverà stretto tra due fuochi: da un lato la sinistra, che con Fausto Bertinotti gli offre l’ultima «chance» per far durare l’Unione e il suo governo: un «adeguamento del programma» che affronti i grandi nodi sociali, a cominciare da quello dei salari. Rifondazione, dopo le innumerevoli bastonate incassate in questi anni, vuole dei segnali concreti «di sinistra» per continuare a sostenere Prodi.
«Altrimenti, per noi diventerà difficile restare in maggioranza», spiegano. Dall’altro lato però ci sono i centristi, capitanati da Lamberto Dini, che presentano richieste diametralmente opposte. Al premier toccherà tentare una mediazione apparentemente impossibile, complicata dal nodo della legge elettorale. Sarà un gennaio con i botti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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