La proposta dell’imam: nel «cda» dell’Expo un posto ai musulmani

Un posto per i musulmani milanesi nel «consiglio d’amministrazione dell’Expo». La richiesta arriva dall’imam di via Meda, Yahya Pallavicini, vicepresidente della Comunità religiosa islamica, esponente dell’Islam italiano «dialogante» e moderato. «Sarebbe un segnale importante - ha detto Pallavicini parlando con il presidente del Consiglio comunale di Milano, Manfredi Palmeri - per coinvolgere i cittadini di fede musulmana in questo grande progetto». Ironica la risposta di Palmeri, riferita evidentemente alle controversie sulla gestione del grande evento del 2015: «Visto che nessuno ci vuole andare...», ha commentato. Il vicepresidente del Coreis ha rilanciato la proposta di un centro per la formazione di imam italiani, «che portino un messaggio forte contro l’integralismo», come priorità in vista del 2015 anche rispetto alla moschea di Milano.

Palmeri ha proposto uno «statuto delle moschee», e una Consulta regionale dell’Islam, con funzioni di proposta e di parere sulle questioni indicate dalle istituzioni locali. «La Consulta - ha spiegato il presidente - dovrebbe sottoscrivere una Carta dei valori e un manifesto dell’Islam italiano».

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