«Quarantatré», gli anni del ricordo
8 Giugno 2008 - 02:06Qui, in Quarantatré di Elisabetta Severina (Instar Libri, pagg. 109, euro 12) tutto ha inizio a partire da una perdita. E viene raccontata una vita che altro non è se non la rielaborazione permanente dun lutto. Dove chi manca ritornerà come fantasma con molti volti e molti ruoli: termine di confronto, custode della vita in ombra, figura giudicante o giustificatrice. Eppure, il racconto di chi resta non compie nessun tentativo volto a trasfigurare lassente in immagine mitica, archetipa, angelicata. La lascia, al contrario, nello stato di ricordo puro. Certo, cè una gestione assolutamente lineare, perfino ingenua della memoria. Ma è il libro intero a essere (lodevolmente, va detto) ingenuo, lontano dalla letterarietà. Con pagine in fondo strane, in bilico tra lautobiografia e il diario.
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