Confusione, smemoratezza e scambio di persona sono sintomi di una gravissima malattia senile. Non certo di un partito giovanissimo come il Pd, nato dalle ceneri dei Ds e dalle spoglie della Dc. Eppure a sinistra si torna a parlare di Alessandro Profumo, l’ex ad di Unicredit. Doveva essere il «papa straniero» anti Cav del Pd, i centristi di Casini e Rutelli lo vorrebbero come candidato sindaco del Terzo polo. Chissà che cosa ne pensa la moglie Sabina Ratti (che ha la tessera Pd) e soprattutto chissà che ne pensa lui.
Che ieri si è visto pure scambiato per il quasi omonimo Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino, corteggiato dai democrats piemontesi per il dopo-Chiamparino. Colpa del Fatto quotidiano. Quando c’è Profumo l’opposizione perde la testa...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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