Serve una più rigida legislazione che fissi qualità e quantità di ministeri, deleghe e funzioni governative; la Bassanini si è mostrata insufficiente. Non siamo agitati da riflussi di qualunquismo o populismo, non turba il pur largo numero di responsabili: ben vengano più funzioni se equivalgono a migliori risultati in minor tempo. Non scandalizza il pur vasto costo dei dicasteri: un ministro o un sottosegretario così come qualsiasi altro politico eletto per limpegnativa serietà della sua missione e per la responsabilità che assume, merita un adeguato compenso. Il problema esiziale è linsistita abitudine alla ristrutturazione formale e sostanziale dei ministeri tanto più perché spesso giustificata da mediocri presunzioni ideologiche. Chi pratica quotidianamente una qualsiasi professione ben comprende che per raggiungere risultati di valore ed efficacia sono necessari organicità e razionalità nella continuità.
Comè pensabile che sia proficuo ricostruire percorso e gestione del potere esecutivo nella migliore delle ipotesi ogni cinque anni. Non è forse svantaggioso e questo sì, immorale che quando appena i meccanismi produttivi ministeriali cominciano a offrire effetti, si annulli ogni cosa per cominciare tutto daccapo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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