Quello schiaffo a Malpensa per puntare su Fiumicino

L o schiaffo del governo Prodi a Malpensa potrebbe già fare la sua prima vittima. Se Milano dovesse perdere l’Expo, sarà difficile non pensare che la «svendita» di Alitalia e il drastico ridimensionamento dello scalo lombardo non abbiano giocato un ruolo importante nel giudizio dei commissari del Bureau international des expositions. Difficile convincere la comunità internazionale della centralità di Milano, quando lo stesso governo nazionale con il premier Romano Prodi e il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa hanno deciso di consegnare alla Francia la compagnia di bandiera e puntare sull’hub romano di Fiumicino. Nonostante i numeri del trasporto merci e passeggeri dicano tutt’altro.

Come convincerli ad assegnare all’Italia una manifestazione che in sei mesi attirerà 29 milioni di visitatori quando il ridimensionamento dell’aeroporto varesino potrebbe trasformare in un’avventura il viaggio verso Milano? Che senso avrebbe potenziare strade, autostrade e infrastrutture quando i piani di sviluppo continuano a guardare più a Roma che alla Lombardia? Locomotiva d’Italia, ma solo quando c’è da tirare la carretta e pagare le tasse.

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