da Roma
La Rai «è vittima del malcostume, che non nasce dentro l'azienda. Abbiamo il dovere di rendere l'azienda inattaccabile», così Petruccioli. Il presidente della tv pubblica commenta il fatto che la Rai sia finita nel ciclone delle intercettazioni telefoniche legate prima a Calciopoli, poi all'inchiesta di Potenza su Vittorio Emanuele di Savoia aggiungendo: «È da sepolcri imbiancati stupirsi, dire Oh, la Rai. Non è la Rai, ma è l'Italia, è Roma». «Il nostro compito è quello di far di tutto per evitare queste infiltrazioni - ha sottolineato Petruccioli - che vengono dall'esterno e a volte penetrano nell'azienda. Dobbiamo dare all'azienda una struttura inattaccabile e impermeabile».
Secondo Petruccioli la Rai ha a disposizione «tre strumenti per far fronte a questa situazione: uno sicuramente è il codice etico interno, l'altro è l'internal audit che abbiamo deciso di avviare nei giorni scorsi, e infine una nuova legge dello Stato che ci ha permesso di istituire un organismo all'interno dell'azienda che controllerà la vita e le attività aziendali segnalando eventuali comportamenti anomali».
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