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La Regione dice stop alla maxi-moschea

Saranno i Comuni a decidere dove si potranno aprire nuovi luoghi di culto. Risultato dell’emendamento alla legge regionale 12 del 2005, che l’assessore Davide Boni ha presentato perché considera «inaccettabile che qualsiasi area acquistata da sedicenti associazioni religiose diventi automaticamente la sede dove creare nuovi edifici religiosi». Stop, dunque, all’apertura della maxi-moschea di via Padova che, secondo l’assessore, sarebbe «una bomba ad orologeria in un quartiere in crisi». E mentre dal Comune si dicono «soddisfatti» dell’emendamento regionale che dà «un riferimento preciso per la trasformazione del tessuto urbano e coabitativo» dice l’assessore Carlo Masseroli, l’Ulivo in salsa regionale vagheggia di «offensiva contro le moschee e contro i migranti».

Lettura politica di una norma amministrativa che consente alle amministrazioni comunali - finché non approveranno il piano dei servizi - di aprire «attrezzature religiose» solo nelle cosiddette aree a standard, cioè quelle riservate dai Comuni ai servizi per il cittadino.

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