In Regione torna il Muro di Berlino

Per celebrare la resistenza si devono spendere centinaia di migliaia di euro. Per ricordare la caduta del Muro di Berlino neppure un secondo del prezioso tempo di consiglieri e assessori regionali. La libertà e i sacrifici fatti per ottenerla hanno un colore, e a seconda di questo colore valgono più o meno. L’accusa arriva da Gianni Plinio, forte della realtà dei fatti: la giunta Burlando non ha fatto nulla per celebrare, ieri, il sedicesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, nonostante il 9 novembre sia stato proclamato dal Parlamento «Giorno della Libertà». «Evidentemente il presidente Burlando subisce il ricatto degli ultracomunisti nostalgici», attacca Plinio. Che ottiene conferma ai suoi timori nelle parole dell’assessore Enrico Vesco (Comunisti Italiani): «La Libertà è stata conquistata in Italia 60 anni fa, con la guerra di Liberazione e la vera data da festeggiare è il 25 aprile.

Semmai in Germania il 9 novembre è da ricordare per il 1938, quando con l’arresto di migliaia di ebrei nella “notte dei lunghi coltelli” si diede vita al preambolo della Shoah». Appunto, la libertà è solo una. Le altre non contano.

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