Reti separate ma in tutta l’Ue

La «società delle reti» è un obiettivo verso il quale tendere, ma per realizzarlo a livello europeo, senza creare squilibri e penalizzazioni, occorre che gli Stati membri dell’Ue si muovano di concerto per arrivare insieme a quell’appuntamento. A chiarire i termini del problema della separazione societaria delle reti di trasporto dell’energia è il Commissario Ue per l’energia Andris Piebalgs, al termine di una colazione di lavoro con l’ad Eni, Paolo Scaroni. «La società delle reti è una questione complicata che comporta un approccio molto articolato, con una serie di passaggi che vanno affrontati contestualmente dagli Stati membri. Insomma è un obiettivo cui tendere - ha detto Piebalgs - e la cosa importante è raggiungerlo tutti insieme». Per trovare la giusta risposta «dovremmo discutere su come non compromettere la sicurezza di approvvigionamento, salvaguardando la liberalizzazione».

Tra l’altro, sulle questioni energetiche lo snodo è politico e da fronteggiare c’è, sullo sfondo, il rischio di «un possibile futuro cartello del gas» che mette l’Europa in allerta, ha avvertito il vice premier, Massimo D’Alema. Scaroni da parte sua ha difeso il ruolo delle grandi società capaci di «costruire accordi internazionali».

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