Fra i lefebvriani cè anche chi non ci sta, una sorta di fronda interna: ovvero chi non accetta la revoca da parte del Papa della scomunica ai quattro vescovi perdonati da Benedetto XVI. Secondo alcuni membri e fedeli della Fraternità San Pio X - scandalizzati dal decreto della Congregazione per i vescovi del 21 gennaio 2009 che revoca appunto la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani - la cosiddetta «revoca» avviene per una censura ecclesiastica mai esistita perché - così ha detto in unomelia don Floriano Abrahamowicz domenica scorsa a Treviso e a Trento - «il 30 giugno del 1988 monsignor Marcel Lefebvre consacrando quattro vescovi ha compiuto un atto meritorio e non un delitto. Le sue consacrazioni episcopali hanno rappresentato la continuità della Chiesa Cattolica Apostolica e Romana.
È questa Sua fedeltà alla chiesa cattolica che gli valse le persecuzioni e le ingiuste e invalide censure da parte della Chiesa Conciliare». Come ha comunicato il Circolo Culturale «Christus Rex» (composto da fedeli, famiglie, amici e simpatizzanti della Tradizione) non tutti i fedeli hanno accolto con gioia la revoca della scomunica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.