Ritorsioni / Tutti scaricano i figli scomodi del colonnello

Mentre la Libia è messa a fuoco e fiamme c’è chi, pur di “trafiggere” il dittatore, si concentra su aspetti che assumono contorni surreali. Come il portavoce dell’Onu, Martin Nesirky, che si è precipitato a sottolineare che il Palazzo di Vetro ha messo termine alla collaborazione con Aisha Gheddafi (figlia del Colonnello): «Non è più ambasciatrice di buona volontà per le Nazioni Unite. Era incaricata di seguire i dossier per la lotta all’Hiv e per lo sviluppo, ma, in seguito ai recenti eventi, il programma dell’Onu per lo sviluppo ha messo fine all’accordo con la signora Gheddafi». Che in ogni caso, ha tenuto a precisare l’Onu, non aveva mai ricevuto alcun compenso per l’incarico.

O come i blogger, gli oppositori del regime di Tripoli e gli attivisti che, online, si sono messi alla disperata ricerca della fonte dalla quale Seif al Islam (altro figlio del Colonnello), avrebbe copiato la sua tesi di laurea, quella dal titolo «Il ruolo della società civile nella democratizzazione delle istituzioni di governance globale» e divenuta un best seller malgrado il titolo.

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