Rom, Regione detta le regole

«Se Filippo Penati desidera moltiplicare i campi nomadi sul territorio forse dovrebbe preoccuparsi di
sondare cosa ne pensano i cittadini che, come troppo spesso accade, sono costretti a subire le decisioni imposte dall’alto». Suggerimento che Davide Boni, assessore regionale al Territorio, offre al presidente della Provincia di Milano pronto a disseminare il Milanese di piccoli campi rom. Prospettiva che deve però fare i conti con la Regione: «A livello urbanistico» continua Boni «stiamo procedendo all’attuazione di normative mirate a regolamentare seriamente,
una volta per tutte, la presenza di campi nomadi in Lombardia». Certezza che anticipa la richiesta Ds e Margherita di «una programmazione regionale sui campi». Problema di non poco conto, rimarca Boni: «Ventidue milioni di romeni e otto milioni di bulgari dal gennaio di quest’anno sono diventati nostri concittadini, acquisendo di fatto il diritto di circolare liberamente per l’Europa senza passaporto e senza essere sottoposti a controlli.

Risultato? Da gennaio, in soli due mesi, sono arrivati nella città di Milano altri mille nomadi». Dati diffusi pure dal Comune di Milano e che, aggiunge l’assessore leghista, si traducono «nell’impossibilità dell’amministrazione ad assorbire un flusso migratorio così elevato».

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