Sanguinosi scontri tra polizia e musulmani

Quattro morti e 80 feriti è il bilancio di nuovi scontri tra manifestanti e polizia avvenuti ieri a Srinagar, la capitale estiva del Kashmir indiano. Nonostante il governo locale abbia imposto il coprifuoco nella zona, manifestanti indipendentisti sono comunque scesi in piazza per protestare contro una serie di provvedimenti statali.
La situazione nella zona è incandescente da settimane, ed è stata scatenata dalla decisione del governo di concedere, nel Kashmir a maggioranza musulmana, una terra di proprietà della comunità islamica a pellegrini induisti.
Centinaia di manifestanti islamici sono scesi in piazza occupando e manifestando a Lal Chowk, il centro della capitale kashmira. La polizia ha fatto uso di armi e bastoni, ha lanciato gas lacrimogeni. Dall’inizio delle proteste, oltre due settimane fa, sono 28 i morti e quasi 600 i feriti.


Per tentare di bloccare la manifestazione indipendentista , oltre all’imposizione del coprifuoco, la polizia di Srinagar ha preventivamente arrestato due storici leader separatisti, Sayed Ali Shah Geelani e Mirwaiz Umer Farooq, esponenti del maggior partito separatista kashmiro All Parties Hurriyat (Freedom) Conference.

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