Scala, caccia al biglietto anche per la prova

Scala, caccia al biglietto anche   per la prova

Alberto Cantù

Idomeneo di Mozart, domenica pomeriggio, prova generale. Il «cerimoniale» o, se preferite la «scorza», è quello di ogni prova generale ante Sant’Ambrogio: teatro gremito da un po’ di autorità ma soprattutto dai parenti dei professori d’orchestra, dei coristi, delle maestranze e relativi amici e congiunti nonché amici degli amici e conoscenti. Più il gruppo italo-internazionale dei giornalisti che s’abbeverano allo spettacolo per dare forma, nella testa e sulla carta, ai loro pensierini critici. Sanno infatti, neanche si trattasse di salvare un vita, che la recensione gliela chiederanno a tamburo battente quando una notte di sonno sarebbe necessaria per metabolizzare lo spettacolo e nonostante le repliche siano non so quante. Ma l’evento degli eventi è tale che eccetera eccetera.
Ieri però - dato di cronaca - due cose erano diverse.

Per la prima volta, nel breve pellegrinaggio dalla portineria alla platea, decine di persone rimaste fuori chiedevano: «Ha un biglietto in più?». Lo facevano con tanto garbo e ansioso desiderio che ogni volta si rispondeva: «Mi spiace, ne ho uno solo». Altra novità, se non ricordo male. (...)

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