Scuola Promossa la preside che fa la doccia ai rom: «È vera integrazione» L’Opera nomadi: «Lavare i bimbi è inevitabile» L’esperta Unicef: «È un servizio, loro sono contenti»

Alle scuole «Riccardo Massa» del Gallaratese, non lontano dal campo nomadi di Triboniano, i bambini rom possono fare la doccia prima di entrare in classe. «Acqua e sapone», il progetto si chiama così. E chi conosce bene le reali difficoltà dell’integrazione non dà giudizi ideologici. Così per esempio Susanna Mantovani, ordinaria di Pedagogia e prorettore all’Università Bicocca, che promuove il progetto: «Mi pare un elemento di accoglienza - dice la professoressa, per tre anni nel Consiglio direttivo di Unicef Italia - secondo me non è molto diverso dal pulmino che accompagna i bambini a scuola, o dal servizio mensa». Chi lavora tutti i giorni per i piccoli nomadi non è contrario.

Questo è il parere di Maurizio Pagani, vicepresidente dell’Opera nomadi di Milano: «Le docce? A volte è inevitabile - commenta -. Certo, si deve intervenire con rispetto e sensibilità. E non deve essere una previsione generalizzata. Ma se si tratta di casi mirati mi sembra una risorsa in più. E previene le discriminazioni».

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