SE GENOVA FOSSE RICONOSCENTE

Prodi non viene. Ufficialmente, perchè a Genova e in Liguria l’Unione va talmente bene che non c’è bisogno che il leader faccia campagna elettorale. Più realisticamente, perchè a Genova e in Liguria l’Unione va talmente bene che - se solo venisse rinfrescata la memoria su cosa ha significato per la nostra città e la nostra regione la sua guida dell’Iri - il centrosinistra rischierebbe un crollo di consensi.
Berlusconi, invece, viene oggi. E, se solo questa città e questa regione avessero un minimo di riconoscenza, dovrebbe essere accolto da un applauso bipartisan e da ovazioni per tutto quello che il suo governo ha fatto in questi anni per migliorare la vita di tutti i genovesi e di tutti i liguri, senza distinzione di colore politico.
Ovviamente non accadrà. E, anzi, saranno coloro che sono maggiormente beneficiati dai provvedimenti liguri e genovesi degli ultimi anni quelli che contesteranno di più la venuta del premier.

Già posso anticiparvi le dichiarazioni che verranno rilasciate oggi pomeriggio, prima, durante e dopo il discorso di Berlusconi: «Show elettorale»; «Fiera delle menzogne»; «Vende fumo»; «Si attribuisce i meriti di opere (...)
SEGUE A PAGINA 42

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