Si apre il mercato del gas Tav, saltano le concessioni

Gas e Tav sono i veri «punti caldi» del Bersani-bis. L’apertura del mercato del gas con l’istituzione di una vera e propria Borsa è sostenuto anche da parte di Rutelli che ne ha fatto una delle bandiere del ddl da accompagnare al decreto. In buona sostanza, il Bersani-bis prevede che i titolari di concessioni cedano «presso il mercato regolamentato le aliquote dovute allo Stato». Contestualmente anche le autorizzazioni all’importazione di gas naturale saranno subordinate all’obbligo di offrirne una quota presso il punto di scambio virtuale in rapporto ai volumi importati. Riorganizzati gli incentivi per le imprese del settore. Saranno concordate con il Tesoro le modalità di discesa di Eni al 20% di Snam Rete Gas, misura che «irrita» non poco la sinistra radicale.

Identico discorso per la Tav: si revocano tutte le concessioni e gli affidamenti ai general contractor per le opere non ancora realizzate dell’Alta velocità in attesa di una nuova disciplina di gara per le assegnazioni (che tanto nel 1991 quanto nel 1992 non era prevista).

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