Roma. Nel disastro della metrò hanno aiutato i feriti, li hanno confortati ma anche curati nei primissimi istanti dopo la tragedia. Poi, arrivati soccorsi ufficiali e forze dellordine, sono fuggiti. Ora molti dei passeggeri cercano questi due romeni che si sono dati da fare per poi eclissarsi. «Forse sono clandestini ma la gente si è rivolta a noi per ringraziarli», dicono due tecnici.
Sono stati quei due romeni, tra un bullone e un trapano, a fare da passaparola e a permettere a tante voci spezzate dalla paura e dal dolore a uscire dalla galleria. Al momento dellimpatto violentissimo dei due treni, i due «angeli romeni» non hanno perso la calma e ovunque sentivano grida o lamenti si precipitavano. Hanno aiutato molti a liberarsi dalle lamiere, alcuni passeggeri li hanno visti praticare massaggi cardiaci e respirazioni bocca a bocca.
Hanno avuto parole di conforto per tutti, incuranti della tragedia che stavano vivendo anche loro. Forse quei due angeli non hanno il permesso di soggiorno, forse sono infermieri, o medici. I cittadini gliene sono grati. Ma vorrebbero dirglielo.
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