La sinistra si azzuffa per Raitre

Che zuffa per le ultime nomine di Mamma Rai. Tutti gli esponenti della sinistra, da Franceschini a Bersani a Marino passando per l’ineffabile Di Pietro, spergiurano di non essere interessati ai futuri direttori di Raitre e Tg3 eppure la febbre da nomine sale. Quello che strilla di più è, come sempre, Di Pietro («la Rai ormai è una costola di Mediaset», tuona dimenticando Annozero by Santoro-Travaglio che, da solo, vale l’intera spina dorsale dell’Idv), fuori dai giochi perché le caselle occupate da Paolo Ruffini e Antonio Di Bella, toccherebbero al Pd. Allora: i dalemiani vogliono Bianca Berlinguer direttora del Tg3, i rutelliani sponsorizzano Barbara Palombelli, i veltroniani sono per la proroga dello status quo e i consiglieri Rai Rizzo Nervo e Van Straten, vicini a Franceschini, sono per la conferma di Ruffini alla rete, giusto per contraddire l’esortazione al ricambio dopo nove anni, avanzata dal Pdl.

Il dg Mauro Masi annuncia che le nomine si faranno nel primo Cda di settembre e «non saranno legate al congresso Pd». Intanto, fuori da tutti i giochi, crescono le quotazioni di Enrico Mentana al tg e Giovanni Minoli alla rete.

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