Siria, in un anno novemila morti Cina: «Ora basta»

La Cina ha chiesto al governo siriano e a «tutte le altri parti in causa» di cessare qualsiasi atto di violenza e di cercare una soluzione pacifica alla crisi del Paese. Un appello al governo siriano e a tutte le parti coinvolte ad un immediato, pieno e incondizionato stop di tutte le violenze, in particolare quelle contro i civili innocenti. È quanto si legge nella proposta avanzata dal ministero degli Esteri cinese in cui si chiede anche l’avvio immediato politico inclusivo, senza condizioni o soluzione predeterminate con la mediazione imparziale dell’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba. Inoltre nella dichiarazione di afferma che la Cina sostiene il ruolo dell’Onu nel coordinare gli aiuti umanitari. «Noi ci opponiamo a chiunque interferisca negli affari interni della Siria con il pretesto di affari umanitari», conclude. E intanto non si ferma la repressione violenta del governo.

È strage a Idlib: 47 soldati governativi che volevano disertare sono stati uccisi dalle forze di sicurezza fedeli al presidente Bashar al Assad. Sono oltre 9.000 le persone uccise in Siria dall’inizio della repressione del regime e della conseguente rivolta armata circa un anno fa. Tra queste si contano 524 minori e 288 donne.

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