Roma - "Non penserai di finire vivo una
seconda reggenza?» Con questa minacciosa domanda, in un messaggio
audio diffuso su un sito web il capo di un organizzazione
affiliata ad al Qaida minaccia di morte il giovane presidente
siriano Bashar Assad.
Nel messaggio, trasmesso da un sito fondamentalista islamico, Abu
Jandal al Damashqi (dall’arabo, abitante di Damasco) che si
attribuisce il titolo di emiro del gruppo "Tawheed wa Jihad
nella terra del Shaam", fa appello al popolo siriano per
abbattere il regime di Assad: «alzatevi come un sol uomo ,
tagliate i loro tentacoli e colpiteli in ognidove», definendo il
governo di Damasco «infido e più malvagio degli ebrei e dei
cristiani» con il quale è «inutile ogni dialogo».
Il gruppo che si definisce appartenente ad al Qaida, accusa
Assad di «governare, non per come ha stabilito la Shariya
islamica», e preannuncia «una lunga guerrigli urbana», che
«cancellerà il Baath (partito unico al potere ndr) dalla storia
della Siria».
La tv satellitare al Arabiyam, che rilancia stamani la notizia, osserva come «la prima minaccia di al Qaida ad Assad», coincide con la viglia dell’annuncio previsto per oggi dei risulati del referendum in Siria che, quasi certamente, confermerà il giovane Bashar Assad per un secondom madato di sette anni alla presidenza del paese arabo.