Gianni Bisiach, Inchiesta sulla felicità. Cento e più modi dessere realmente felici, Rizzoli 1987, 256 pagine.
Frammento. Bisiach: «Visto che lei è un sociologo, la società che ci circonda influenza il modo di essere di questi istanti?». Alberoni: «Certamente». Bisiach: «Secondo lei i giovani di oggi sono più felici di quelli di una volta?». Alberoni: «Nessuno può saperlo».
Frammento 2. Bisiach: «Come si potrebbe immaginare la felicità per il futuro di Silvio Berlusconi, come uomo oltre che come grande manager?». Berlusconi: «Non lo so».
Frammento 3. Bisiach: «In che cosa consiste per te la felicità?». Craxi: «La cosa peggiore è lavorare, faticare e poi trovarsi con un pugno di mosche in mano».
Bisiach: «Presidente Giovanni Spadolini, la felicità?». Spadolini: «È il costante tentativo di sfuggire allinfelicità».
Frammento di lettera di Federico Fellini: «Caro Bisiach, scusami, ma davanti a questo tipo di domande, come resistere alla tentazione di dirti che un momentino di felicità lo si può anche provare nel non rispondere? Questa mattina ho già dato il mio illuminato parere su: la moda dei pantaloni (torna il risvolto oppure no?), il gioco degli scacchi, la fine del mondo, la paglietta (è il caso di ripristinare luso?)».
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