La stanza di Mario Cervi

Il Csm è un organo di (auto)vigilanza della magistratura italiana. Quindi, si iscrive in quanto tale - istituzionalmente - quale organo di tutela di uno dei poteri dello Stato italiano: quello giudiziario. E quindi la sua attività dovrebbe svolgersi all’interno del potere giudiziario, per garantirne l’efficacia, attraverso la promozione dell’eccellenza, e quindi attraverso la promozione di merito, esperienza, competenza, e trasparenza. In verità, nell’arco della sua attività, il Csm si occupa spesso e volentieri degli altri poteri dello Stato, e quindi di provvedimenti governativi, per non parlare anche dei progetti di legge. Questo avviene proprio perché, contrariamente a quanto previsto costituzionalmente, vi sono sconfinamenti del Csm in campi a lui estranei, e che dovrebbero rimanere tali, in quanto la Costituzione non ha conferito mandato al Csm di tutelare altro che la magistratura.

Bisognerebbe trovare il modo per consentire un giorno alla Corte costituzionale di esprimersi su questi continui sconfinamenti, affinché il Csm finalmente facesse (forse anche meglio) il suo lavoro di organo di tutela della magistratura, e lasciasse alle forze politiche di censurare il Parlamento, ed ai tribunali civili, penali e/o amministrativi di censurare i provvedimenti inaccettabili.
Ginevra

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