Gli Stati Uniti in prima fila nell’invio di aiuti

Il mondo si mobilita per aiutare l’India e il Pakistan. C’è bisogno di tutto: cibo, acqua, medicinali, coperte, ospedali da campo, tende. Ma anche di elicotteri per raggiungere le zone più remote. E i soccorsi devono essere tempestivi: tra le montagne himalayane, l’inverno sarà infatti durissimo. Due giorni fa, un team di esperti dell’Onu ha messo in piedi una prima cellula di coordinamento degli aiuti all’aeroporto di Islamabad. Altri tre team delle Nazioni unite, già presenti nella capitale pachistana, hanno inviato missioni di valutazione rapida nelle zone sinistrate. La Commissione europea ha reso disponibile una somma di 3,6 milioni di euro per le vittime del terremoto e ha già pronti fondi supplementari. La Banca mondiale invece ha offerto 20 milioni di dollari al governo del Pakistan. Sono giunti aiuti anche dalla Croce rossa.

Numerosi i Paesi che hanno risposto prontamente alla richiesta di assistenza del presidente pachistano Pervez Musharraf: gli Stati Uniti, memori del sostegno offerto dal Pakistan dopo l’uragano Katrina, invieranno 100mila dollari in soccorsi di prima necessità e otto elicotteri militari. Aiuti già sbloccati anche da Italia, Russia, Gran Bretagna, Israele, Repubblica Ceca, Danimarca, Cina, Giappone, Svizzera, Francia, Grecia, Turchia, Irlanda, Paesi arabi.

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