Sudan Gonna «indecente» 50 frustate a sedicenne

Una gonna «indecente» è costata 50 frustate a una sedicenne cristiana di Khartum. La ragazza stava passeggiando in un quartiere meridionale della capitale sudanese quando un poliziotto l’ha arrestata per abbigliamento indecoroso, nonostante la gonna le arrivasse al ginocchio. Silva Kashif è stata portata in tribunale e condannata alle frustate, sentenza eseguita immediatamente. La famiglia della ragazza si è rivolta ad Azhari al-Hajj, avvocato e attivista per i diritti umani, che ha deciso di denunciare la polizia e il giudice. Silva, dice il legale, «è minorenne, non è musulmana e non le è stato permesso di comunicare con i suoi genitori: tutte violazioni della legge».
Il Sudan applica la legge islamica, la sharia, nel nord del Paese, a maggioranza musulmana, ma non nel sud cristiano.

Silva è solo l’ultima vittima della furia moralizzatrice delle forze dell’ordine: in ottobre due donne furono condannate a 20 frustate per essere andate in giro con i pantaloni e senza il copricapo e nel luglio scorso la giornalista sudanese Lubna Ahmed Hussein era stata arrestata insieme ad altre 12 donne per il solo fatto di indossare pantaloni.

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