Sugli scaffali della Coop noglobal il meglio dei prodotti globalizzati

Mentre in libreria c’è chi si premura di spiegare «Perché la globalizzazione funziona» e per le strade c’è ancora chi si scaglia contro ogni forma di mercato globale quasi fosse la più mefistofelica eredità del XX secolo, la Coop sta per globalizzare le più disparate tradizioni culinarie locali riempiendo i propri scaffali di variegate prelibatezze, geograficamente eterogenee. Le Cooperative, di cui ricorre, in Liguria, il 60° anniversario della fondazione, si aprono, così, alla moda del «glocal» che, nell’esaltazione delle gastronomie regionali, celebra l’apoteosi del mercato globale. Facendo la spesa i clienti potranno d’ora in avanti scegliere tra specialità diversissime per sapore e provenienza, che spaziano dal salmone affumicato dell’Alaska al cioccolato fondente extra del Madagascar, passando naturalmente per le specialità italiane. La linea si chiama «Fior fiore» e promette di stuzzicare anche i palati più fini grazie a gusti autentici.

Tra i tanti vasetti non mancherà naturalmente quello del pesto genovese, quasi un regalo per i diecimila nuovi soci dell’ultimo anno a livello regionale: se la Coop «sei tu», speriamo almeno che il basilico utilizzato sia piccolino e profumato.

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