«Sui ticket serve più flessibilità»

Roma. Il governo annuncia una mini retromarcia sui ticket sanitari. Il ministero della Salute ha infatti annunciato che «il governo ha deciso di predisporre misure, da condividere con le Regioni, che consentano, nel quadro di quanto previsto dalla legge Finanziaria 2007 e del Patto per la Salute con le Regioni, una maggiore flessibilità nell’applicazione delle disposizioni in materia di ticket sulla specialistica e la diagnostica». La decisione del governo di applicare una tassa di 10 euro sulle visite specialistiche e di 25 euro per i cosiddetti «codici bianchi» al Pronto soccorso (i casi non urgenti) aveva scatenato un mare di polemiche, anche interne alla maggioranza. La Casa delle libertà sta lavorando all’ipotesi di un referendum abrogativo, insieme con i Circoli delle libertà e una parte di sindacati, alcuni esponenti di Rifondazione comunista si sono invece spinti a chiederne l’abolizione.

Nei giorni scorsi il ministero avrebbe rilevato «alcune criticità connesse all’integrazione delle nuove disposizioni con quelle in passato assunte autonomamente dalle singole Regioni» e alcune difficoltà di carattere «organizzativo, assistenziale e di mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario».

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