Sul fatto non cera possibilità di equivoco: Rosa S., insegnante supplente di 23 anni in una scuola elementare di Milano, il 20 febbraio dellanno scorso ferì alla lingua un alunno di 7 anni con un paio di forbici, causandogli lesioni gravi per le quali il ragazzino dovette subire diversi punti di sutura. Sulle intenzioni con cui quel gesto fu compiuto, invece, una prima verità lha stabilita il giudice di Milano Laura Cairati che, in rito abbreviato, ha condannato la maestra a due mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione della condanna) per lesioni colpose. Se le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 45 giorni, il dispositivo lascia intuire che è stata accolta la tesi sostenuta dagli avvocati della difesa, Gaetano e Teresina Lipiani, che chiedevano, in subordine allassoluzione «perché il fatto non costituisce reato», la derubricazione dellipotesi accusatoria da dolosa a colposa.
Quel giorno, secondo i legali della difesa, avvenne «uno spiacevole incidente» ma la giovane insegnante, subito «allontanata dalla scuola come unappestata, nonostante le colleghe la difendessero», non aveva intenzione di fare del male a quel bambino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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