Tassa di soggiorno? La Moratti dice no, gli altri sindaci «ni»

«Milano non introdurrà la tassa di soggiorno». Niente extra per i turisti che soggiorneranno negli hotel della città, come succede già a Roma e come prevede la norma inserita nel decreto sul federalismo fiscale. La Moratti lo aveva promesso e ieri ha preso ufficialmente l’impegno davanti agli operatori riuniti a Rho per l’apertura della Bito. Soddisfatto il presidente della Camera di commercio Sangalli («la tassa è un autogol, speriamo che il resto d’Italia ci segua). E il ministro Brambilla ha chiarito che «non è un’idea del governo, ma è stata la condizione essenziale che l’Anci ha posto per dare il suo assenso al federalismo municipale. È una condizione che quindi ci siamo trovati», poi «può diventare un’opportunità per investire sul settore e Roma non ha subito contraccolpi».

Il turismo a Milano ha segnato un aumento del 7%, «niente tasse, faremo di tutto per agevolarlo» garantisce la Moratti. Ma il presidente di Anci Lombardia difende la misura: «Non tutti i Comuni hanno quote azionarie da vendere per coprire i buchi o far fronte ai tagli».

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