Ogni volta per Zdenek Zeman sembra essere lultima. Si pensava dovesse essere così già a Napoli nel 1999, dopo il fallimento al Fenerbahce. Poi sono arrivate Salernitana, Avellino, Lecce, Brescia e ancora Lecce ma, tra esoneri e contratti non confermati, il gioco spumeggiante visto negli anni doro di Foggia e nella capitale (tra Roma e Lazio) si è rivisto solo nel primo anno nel Salento.
Ma, un anno e mezzo dopo lultima panchina, cè ancora chi crede in lui: è il presidente della Stella Rossa di Belgrado, Toplica Spasojevic, che lo ha scelto per le prossime due stagioni. Lui, il boemo nemico del doping, ha accettato di buon grado: «La Stella Rossa è una grande società, lho seguita fin da quando ha vinto la coppa dei Campioni nel 1991. Ha la qualità e il potenziale per lavorare con serietà».
Il campionato serbo inizia il 10 agosto e luomo del 4-3-3 (che dovrebbe essere seguito dal fidato Vincenzo Cangelosi) ha già le idee chiare sulla sua squadra: «Giocherà un calcio moderno proiettato allattacco».
Come sempre, considerato il personaggio, cè chi lo amerà e chi lo odierà. Da ieri a Belgrado lo amano.
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