Tre ragazzini in ostaggio di un cinghiale

Tre ragazzini in ostaggio di un cinghiale

Il manuale delle Giovani Marmotte non avrebbe saputo suggerire una strategia migliore. Alla vista di un grosso cinghiale tre ragazzini di nove, dieci e undici anni, in gita lungo il torrente Scrivia, sono stati presi dal panico e si sono gettati in acqua rifugiandosi su un isolotto. Una scelta che si è rivelata azzeccata. Anche perché nella concitazione del provvidenziale «tuffo», i ragazzini sono stati attenti a non bagnare il loro telefono cellulare e a mantenere così efficiente l’unica mezzo di contatto con il resto del mondo. E proprio grazie al telefonino sono riusciti a dare l’allarme.
A trarli in salvo sono stati infatti i carabinieri che hanno risposto alla loro telefonata disperata. Provvidenziale è stata la chiamata al 112. Mentre si metteva in contatto con la stazione dei carabinieri di Savignone, l’addetto alla sala operativa è stato poi particolarmente abile a tranquillizzare i ragazzini, dando loro consigli in attesa dell’arrivo della pattuglia «da caccia grossa».

Il cinghiale ha preferito la fuga a una condanna alla fucilazione su quattro zampe. Così i tre ragazzini sono stati riaccompagnati presso le rispettive famiglie, pronti a raccontare una disavventura che ha dell’incredibile.

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