Turchia «Offese all’islam», scrittore a giudizio

Lo scrittore turco Nedim Gursel sarà processato il prossimo mese per aver insultato i valori dell’Islam nel suo ultimo libro, intitolato «Le figlie di Allah». Lo ha confermato ieri lo stesso Gursel in un’intervista. Gursel, che in caso di condanna rischia una pena di due anni, manifesta incredulità per le accuse che gli vengono rivolte, dichiarando che non era suo obiettivo «insultare la nostra religione, ma ho sempre scritto sul Profeta rispettando la sensibilità dei credenti». Nei giorni scorsi il quotidiano turco «Hurriyet» ha riportato un comunicato della Direzione Affari Religiosi che ha pesantemente criticato il libro di Gursel, definendolo «sarcastico e ingiurioso nei confronti di Allah, i profeti, i credenti, i libri sacri e i principi religiosi». Il 58enne Gursel è uno dei più rilevanti, e per certi versi controversi, scrittori turchi. Il suo primo volume, «Un’estate senza fine», ha ricevuto il più alto premio letterario turco nel 1976.

Cinque anni dopo, questo libro è stato accusato di aver diffamato l’esercito. Nel 1983, inoltre, è stato incriminato per aver offeso la morale pubblica, con il libro «La prima donna». I due libri sono stati poi ritirati dalla circolazione.

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