Tutti i suoi testi in un «romanzo americano»

«Ero il re dei vicoli, parlavo come un secchio della spazzatura / ero il principe dei poveri incoronato alla festa dei mendicanti / ero il profeta dei magnaccia, tenevo tutto sotto controllo / come un giocatore dei bassifondi, con la sola fortuna da perdere... è così difficile essere un santo in città». Rabbia urbana, poesia popolare in It’s Hard To Be a Saint In the City, uno degli oltre cento testi di Springsteen selezionati, tradotti e commentati da Leonardo Colombati nel volume Come un killer sotto il sole (Sironi editore) appropriatamente sottotitolato Il grande romanzo americano 1972 - 2007.

Nel saggio introduttivo l’autore spiega perché il Boss meriti di essere inserito tra i grandi della letteratura americana, confrontandolo anche con i 26 autori più rappresentativi di ogni tempo secondo Il canone occidentale di Harold Bloom. Springsteen è scrittore atipico, come Carver, come tanti autori «on the road» diversi tra loro quali Woody Guthrie e Jack Kerouac, accomunati dal verismo e dalla lotta per la giustizia sociale.

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