Ventisei miliardi per auto e opere

Ventisei miliardi per rilanciare l’economia. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha deciso di giocare la carta dell’investimento per dare fiato alla Francia. Il suo piano lanciato ieri, pari all’1,3% del Pil, dovrebbe far crescere il Paese dello 0,6% appesantendo però il rapporto con il deficit al 4% nel 2009. Il pacchetto, che comporta spese supplementari di 15,5 miliardi, prevede in particolare aiuti all’auto e all’edilizia, i due settori più indeboliti dalla crisi e più a rischio per un’occupazione che in Francia dà già inquietanti segnali di contrazione. Sarkozy ha anche deciso di puntare sulle infrastrutture per rafforzare la competitività del made in France e salvaguardare posti di lavoro.

Niente taglio dell’Iva (come ha deciso la Gran Bretagna), ma bonus da mille euro a chi rottama la vecchia auto per comprarne una nuova, un prestito da un miliardo alle filiali finanziarie di Renault e Peugeot Citroën un miliardo e un fondo da 300 milioni per ristrutturare la filiera auto. Per l’edilizia previsti aiuti da 1,8 miliardi per la costruzione di 100.000 nuovi alloggi e raddoppio del prestito a tasso zero accordato per chi acquista una casa, che salirà così dal 15 al 30% del prezzo.

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