Vienna Teng: piano e voce per volare oltre generi e stili

Tra le tanti cantanti-pianiste che spuntano ogni giorno come funghi Vienna Teng è una delle più interessanti e complete. Lo ha dimostrato nel suo primo e unico concerto italiano al Blue Note di Milano presentando l’intenso cd (il suo terzo) Dreaming Through the Noise. Ha uno stile personale, una voce eloquente e di gran spessore drammatico, un tocco pianistico che parte dall’intimismo per dilatarsi in variazioni jazz, in esplosioni classiche che citano Debussy, in struggimenti country. Vienna (ha preso il nome dalla città austriaca quando, da piccola, studiava musica classica)è di origine cinese ma è nata a San Francisco e il suo stile si può definire folk da camera. Dal vivo voce e pianoforte; su disco qualche spruzzata d’archi e percussioni.

Brani cantautorali dai fraseggi flessuosi, dal virtuosismo mai fine a se stesso, dai limpidi contrasti cromatici come l’agrodolce Now Three, la delicata Blue Caravan, la colta Ponchartrain, la complessa Transcontinental 1.30 p.m. Una maestra nel gioco della sintesi.

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