Una legge che precluda ai giudici di candidarsi alle elezioni regionali nella stessa zona dove hanno esercitato la giurisdizione, così come avviene per le toghe che si presentano alle elezioni politiche nazionali. A chiederla sono i magistrati stessi, che annunciano anche lintenzione di rivedere il loro codice deontologico per affrontare la «questione morale» dopo il recente coinvolgimento di magistrati in procedimenti penali come quello dellinchiesta sul G8. Le risoluzioni sono state approvate ieri dal «Parlamentino» dellAssociazione nazionale magistrati che organizzerà un gruppo di studio per mettere in campo i nuovi paletti.
In particolare, lAnm chiede al Parlamento «un intervento legislativo che adegui la legge elettorale per le amministrative a quella nazionale introducendo un divieto per i magistrati di partecipare alle elezioni, o assumere incarichi di governo nelle amministrazioni locali, nei luoghi dove hanno precedentemente esercitato la funzione giudiziaria».
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